Cous Cous.

La recensione del film.

Cous Cous, ovvero una bella storia da seguire ma solo se armati di grandissima pazienza (avete presente quando avete per le mani un grosso romanzone?).

In una cittadina vicino Marsiglia, il Signor Beiji, divorziato, si destreggia tra due famiglie a cui è molto legato. Il cantiere navale in cui lavora lo licenzia così Beiji, per mantenere i suoi numerosi familiari e soprattutto per non sentirsi depresso e sconfitto, decide di aprire un ristorante di cous cous su una vecchia nave da lui stesso restaurata. Tutta la famiglia accorrerà in suo sostegno al momento del bisogno.

Abdel Kechiche in Cous Cous ci racconta il mondo degli arabo-francesi integrati da decenni nella società dell’area marsigliese, ma visti sempre come ‘stranieri’. Soprattutto Kechiche ci tiene a soffermarsi (forse con eccessiva lentezza e dovizia di particolari non sempre necessari) sul tema di certe dinamiche familiari e ancor più del desiderio di riscatto e della voglia/bisogno di sentirsi ancora utili alla società.

Punto di forza (ma a tratti anche di debolezza) del film è proprio il realismo, l’intenzione di raccontare “per filo e per segno” le dinamiche di questa famiglia allargata che vive di conflitti e d’amore. L’ironia e la simpatia (in special modo della bravissima Hafsia Herzi) sono i cardini di questa storia che ha conquistato il pubblico e portato a Cous Cous numerosi riconoscimenti.

Cous Cous rimane comunque un film poco adatto a chi non ama il piacere di un lento racconto, o a chi, fisicamente e mentalmente, va di fretta. Tutti gli altri, sono invitati al banchetto.

By Luisa Scarlata

Cous Cous.

6/10

Titolo: Cous Cous.
Nazione: Francia.
Genere: Commedia.
Durata: 151 min.
Regia: Abdel Kechich.
Interpreti: Habib Boufares, Hafsia Herzi, Farida Benkhetache.
Uscita: 11 Gennaio 2008.

Cous Cous.