La vie en rose.

“La vie en rose” è la commovente ricostruzione della vita della leggendaria e sfortunata cantante francese Edith Piaf. Un ritratto libero e ben costruito che vede la magistrale interpretazione di Marion Cotillard (nei panni della Piaf), che per questo suo straordinario lavoro ha ottenuto un meritatissimo Oscar.

Siamo a Parigi nel 1918. Edith è una bambina trascurata, in balia della madre (cantante di strada insana di mente) e del padre, contorsionista di un circo. Edith viene così affidata alla nonna, tenutaria di un bordello, dove trova l’affetto delle donne che vi lavorano; durante quegli anni perde la vista (a causa di un’infezione), che riacquista dopo un pellegrinaggio alla tomba di Santa Teresa di Lisieux (alla quale rimarrà devota per la vita).

Crescendo anche Edith comincia a guadagnarsi da vivere cantando per le strade di Parigi, finché non viene notata da un noto impresario che lancia la sua carriera poi divenuta un successo mondiale. “La vie en rose” racconta attraverso vari salti temporali le innumerevoli e sfortunate vicissitudini che segnarono la vita della celebre cantante: malattie, incidenti stradali, assuefazione dalle droghe e dall’alcool e soprattutto la perdita del suo unico grande amore, il pugile Marcel Cerdan, morto per un incidente aereo proprio mentre era in procinto di andarla a trovare.

Edith muore nel 1948 a soli 48 anni, stremata dalla malattia e dalle sofferenze. Ma lascia al mondo intero la sua voce che incredibilmente non venne mai minata né mai perse le meravigliose caratteristiche che incantarono e ancora incantano chiunque la ascolti. Olivier Dahan, attraverso “La vie en rose” riesce a trasmettere grandi emozioni e a raccontare la vita di questa donna così speciale con sentimento e grande rispetto.

“La vie en rose” non è che un vero e proprio omaggio, che una figura leggendaria come Edith Piaf non poteva che ispirare. E meritare.

By Luisa Scarlata