Ti Stramo.

La recensione del film.

C’è la generazione “Moccia” e quella “anti-Moccia”, c’è Scamarcio e c’è Stramarcio. Chi sia più autentico e somigliante al vero, non è poi così facile da dire.

E sì perchè se Moccia con i suoi libri (e i film tratti da essi) ci racconta un certo tipo di gioventù, il Ti Stramo di Pino Insegno e di Gianluca Sodaro ci racconta divertito la sua parodia, ottenendo paradossalmente un effetto, seppur ovviamente caricaturale, spesso molto più vicino alla realtà.

In “Ti stramo”, Stram è un bullo di quartiere, fissato con le moto, ignorante quanto basta e negato con le donne. Suo padre, Extramarcio, lo educa alla violenza e alla strafottenza, il migliore amico Tacchino, lo venera come un dio e gli frega quanti più soldi può. E infine arriva Bambi, prima grandissima cozza, poi “grande gnocca”: suo unico obiettivo quello di far innamorare Stramarcio per sentirgli finalmente dire…ti stramo.

Fra una risata e l’altra (ma anche tanti momenti in cui il livello della parodia scade decisamente verso un demenziale imbarazzante e abbastanza inutile) lo Stram e la Bambi di Ti stramo ci sembrano in effetti molto più realistici e simpatici dei loro alter ego “mocciani”, troppo patinati e costruiti (ma magari, per carità, forse anche più aspirazionali).

La verità, come spesso accade, sta certamente nel mezzo: i teenager nostrani non sono tutti come li descrive Moccia (per fortuna!) e non sono neppure tutti come gli Stramarcio & company di “Ti stramo” (di nuovo per fortuna!).

Certo, a dover proprio scegliere tra Step e Stram, noi voteremmo per il secondo. Volete mettere, dopo la rottura di scatole del lucchetto, farsi almeno quattro risate?

By Luisa Scarlata

Ti Stramo.

6/10

Titolo: Ti Stramo.
Nazione: Italia.
Genere: Commedia.
Durata: 89 min.
Regia: Ti Stramo.
Interpreti: Raoul Bova, Pino Insegno, Marco Rulli, Carlotta Tesconi, Enrico Lo Verso, Corinne Clery, Giampiero Ingrassia.
Uscita: 28 Novembre 2008.

Ti Stramo.