A country called home.

“A country called home” è un film drammatico scritto e diretto da Anna Axster e con musiche di Ryan Bingham (già vincitore di un Oscar per il brano “The Weary Kind” composto per il film Crazy Heart del 2009).

“A country called home” segue le vicende di Ellie, una giovane ventisettenne che si trascina in una vita che non fa per lei: un fidanzato che non la soddisfa, amici noiosi, un fratello anch’egli sofferente per essere stato abbandonato dal padre alcolista. Un giorno, improvvisamente, Ellie riceve una telefonata che la avvisa dell’imminente morte del genitore: la ragazza si imbarca allora in un viaggio verso la cittadina texana dove il padre ha scelto di vivere. Qui conoscerà una realtà diversa dalla sua che la metterà in pochi giorni di fronte ad una serie di scelte pratiche e sentimentali…

“A country called home” è un film fatto in casa o in questo caso si potrebbe dire in famiglia, dato che la Axter e Bingham sono felicemente sposati. La storia di Ellie, nasce infatti da una serie di riflessioni che la coppia ha maturato nel tempo viaggiando insieme lungo gli Stati Uniti.

Ne è scaturito un film che somiglia quasi ad una persona: dolce, gentile, raccolto, quasi “timido”, dal passo mai invadente, piuttosto sempre discreto e delicato. Aggettivi che, tra l’altro, si addicono perfettamente anche alla protagonista di questa storia intima e delicata, una azzeccatissima Imogen Poots.

E se alla Axster dobbiamo dare il merito di una scrittura e di una regia garbate ed eleganti, a Ryan Bingham vanno invece come sempre i complimenti più grandi soprattutto per la sua musica, anch’essa in questo caso discreta e volutamente poco invasiva; le note della chitarra acustica si snodano per tutta la durata del film come un evidenziatore che mira a sottolineare i passaggi emotivi della storia per poi esplodere - ma sono alla fine, quasi come una liberazione - nella splendida theme song del film, “A country Called Home” appunto.

Nel complesso una pellicola assolutamente riuscita, che arriva al cuore senza un grido, ma con tutta la potenza e l’eleganza dei sussurri.

Il trailer: l’onesta anteprima del film.

Luisa Scarlata