Armageddon.

Nel Nuovo Testamento, e più precisamente nell’Apocalisse, Armageddon è la battaglia finale tra i re della Terra e il Dio dei cristiani; più genericamente è un termine che viene utilizzato per indicare la lotta tra il bene e il male.

Nel cinema, invece, Armageddon è un film di genere drammatico/catastrofico uscito nel 1998 e diretto da Michael Bay. Divenuto celebre più per il suo cast di stelle hollywoodiane (Bruce Willis, Liv Tyler, Billy Bob Thorton, Ben Afflek, Steve Buscemi e Owen Wilson, tanto per citarne alcuni) e per la colonna sonora in cui spicca il successo degli Aerosmith “I don’t want to miss a thing”, Armageddon è in realtà un film considerato dalla critica fortemente mediocre e decisamente insipido (piccola curiosità: lo stesso Bruce Willis, per la sua parte in questo film, ottenne il “Razzie Award” come peggior protagonista).

Per venire alla storia, “Armageddon” racconta come a causa di un enorme asteroide (grande come il Texas!) che viaggia in rotta di collisione verso la Terra, la NASA incarica il più grande esperto di perforazione petrolifera (Harry Stamper/Bruce Willis) di risolvere il problema con l’aiuto della sua squadra. Unico modo per farlo è infatti atterrare sull’asteroide e farlo esplodere con una testata nucleare a tempo, prima che esso si avvicini troppo al pianeta Terra minandone la sua stessa esistenza. Solo la squadra di Stamper/Willis può farcela ma la missione è ovviamente tra le più rischiose.

In Armageddon, sono certamente lodevoli gli effetti speciali (considerando, tra l’altro, che si parla ormai di un film di parecchi anni fa), un po’ meno, invece, l’abbondanza di luoghi comuni che al tempo della sua uscita hanno fatto gridare in molti alla “solita americanata”. In realtà, parlando di pubblico (ricordiamo comunque che Armageddon costò 140 milioni di dollari ma ne incassò ben 553), la scelta vincente di Bay fu quella di mettere tantissimo sentimento in un film di azione/fantascienza, riuscendo così a catturare sia l’attenzione del pubblico maschile, appassionatosi alla parte più virile della storia, sia di quello femminile, innamorato della romantica storia di Tyler/Affleck e in lacrime sul finale per il commovente sacrificio del padre/eroe.

Insomma se non si può parlare di capolavoro si può senz’altro dire che Armageddon rimane un film comunque gradevole, da guardare senza pretese, magari con un pizzico di indulgenza. E se non dovesse piacervi, è il caso di dirlo, non sarà certo la fine del mondo.

Luisa Scarlata