Carnage.

“Carnage” è un film di genere drammatico/commedia diretto da Roman Polanski e interpretato da Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz e John C. Reilly.

In “Carnage”, come spesso succede nella realtà, due ragazzini di 11 anni – figli di famiglie borghesi e “perbene” – litigano nel parco. Uno dei due, “armato” di un bastone, colpisce l’altro sulla bocca e sui denti provocandogli delle evidenti ferite. Il padre e la madre del bambino colpito, invitano dunque a casa loro i genitori di colui che ha “sferrato “ il colpo, per cercare di chiarire civilmente e da adulti la questione. L’elegante appartamento newyorkese però, in barba ai buoni propositi, si trasforma via via in un ring in cui le buone maniere cedono ben presto il posto a modi di fare (e di dire) decisamente poco ortodossi…

Più che stare davanti ad uno schermo, con “Carnage” ci sembra di trovarci a vedere un magnifico pezzo di teatro. Con praticamente una sola ambientazione, una sceneggiatura atomica e quattro incredibili protagonisti, il film di Polanski è capace di inchiodarci letteralmente alla poltrona. “Carnage” è un formidabile esempio di come con pochi elementi e molta sostanza si possa fare davvero molto. Moltissimo.

Ilare, perfido, tragico, dissacrante, amaro e divertentissimo al tempo stesso, “Carnage” è il manifesto del lato peggiore degli individui e dell’essere umano in generale. Nella pellicola di Polanski, apparenza ed esteriorità fanno a cazzotti per 90 minuti con la verità, senza riuscire a batterla. Piuttosto è quest’ultima che, grazie anche all’aiuto dell’alcool, trionfa mostrandoci la cruda e triste realtà. Di persone adulte assai peggiori di quei bambini che vorrebbero educare, di coppie – ma solo di fatto – che non hanno neppure il coraggio di scoppiare, di vite finto-piene in realtà pozzi senza fine di tristezza.

Geniale il continuo scambio di alleanze che mostra in realtà un individualismo sfrenato, da Oscar i quattro protagonisti, fantastica l’idea di partenza del film ed il suo continuo crescendo fino al lancio liberatorio degli splendidi tulipani comprati apposta per l’occasione. L’unico che si salva, alla fine, è proprio il criceto. Un topo, sì, ma assai più nobile degli umani.

Il trailer: un affidabile teaser.

Luisa Scarlata