Drive.

“Drive” è un film d’azione/drammatico diretto da Nicolas Winding Refn (Palma d’oro a Cannes per la miglior regia con questo film) e interpretato da Ryan Gosling e Carey Mulligan.

In “Drive” Driver (Ryan Gosling) è un giovane duro e di poche parole che lavora in molti modi con le auto. Di giorno fa lo stuntman ad Hollywood e lavora presso un’officina come meccanico; di notte, “grazie” alle sue incredibili doti alla guida, fa l’autista di rapinatori e malviventi. Un giorno Driver conosce Irene (Carey Mulligan) la sua vicina di pianerottolo che vive da sola con il figlio e decide farsi coinvolgere dalla sua vita…

Bastano i bellissimi titoli di testa (rosa come se foste in procinto di guardare “Dirty Dancing” e non un film di cattivi) e una canzone ipnotizzante che letteralmente vi catapulta in un nanosecondo negli anni ’80, per capire che il film che sta per cominciare non è uno di quelli che dimenticherete facilmente. Per noi “Drive” è semplicemente un capolavoro in cui tutti gli elementi – il cast, la musica, i dialoghi, i silenzi, gli sguardi, le pause, le tantissime contraddizioni e gli innumerevoli contrasti – combaciano perfettamente l’uno con l’altro creando una sorta di perfezione narrativa e filmica. Una di quelle pellicole, insomma, che non si vedevano da tempo.

Driver (uno strepitoso e indimenticabile Ryan Gosling) è l’eroe degli eroi: il più spietato dei cattivi, il più romantico dei romantici. Gelido nello sguardo e nella postura, avarissimo con le parole, regala però ogni cosa di se stesso senza chiedere nulla in cambio. Tutta la sua vita si svolge dentro un’auto: le cose peggiori, le cose migliori gli accadono là dentro, con le mani sul volante, perché Driver è uno che non sa scendere, che non sa andare piano, è uno che si schianta ma non muore. Mai.

Se state cercando un film che incateni tutti i vostri sensi alla sedia e che poi non li lasci andare per molto, molto tempo, allora state cercando “Drive”.

Il trailer: onesto ma non riesce a rendere la grandezza del film.

Luisa Scarlata