Elizabethtown.

“Elizabethtown” è un altro di quei film piacevolmente indefinibili. Non è un road movie ma ha molto in comune con il genere, è sì una commedia ma esula dagli schemi che tutti conosciamo. Una cosa è certa: “Elizabethtown” è un film originale e davvero delizioso.

Protagonisti sono Drew (Orlando Bloom) e Claire (Kirsten Dunst). Lui è un giovane designer di scarpe da ginnastica reduce da un gigantesco fallimento e a cui è appena morto il padre. Lei, la particolarissima hostess che Drew incontra sul volo verso il Kentucky – e più precisamente Elizabethtown – città Natale del padre dove si trova appunto la sua salma. Compito del ragazzo è riportarla a casa, in Oregon, dalla sorella Heather e da mamma Hollie (Susan Sarandon). Le cose non saranno però tanto semplici: i familiari del Kentucky sono decisi a seppellire lì il caro defunto e convincono Drew a restare un po’ con loro. Questo gli darà modo di apprezzare i suoi “semisconosciuti” parenti e il loro stile di vita così verace e diverso dai ritmi stressanti a cui è abituato, e soprattutto di conoscere meglio (e di innamorarsi) della dolcissima Claire.

In “Elizabethtown” il regista Cameron Crowe riesce a raccontare con maestria eventi e sentimenti dolorosi attraverso un riuscitissimo mix di humor sottile, tono scanzonato ed estrema dolcezza. “Dolcezza” che è davvero il sentimento portante di questo film, della sua storia e dei suoi protagonisti in tutte le sfaccettature in cui essa può manifestarsi. In “Elizabethtown” dolce è l’amicizia come l’amore, dolci sono i ricordi e le commemorazioni (indimenticabile il tip tap della Hollie/Sarandon dedicato al marito sulle note di “Moon River”). Dolce è financo la morte, nella sua ultima ed estrema fisicità, come nella polvere portata in un’anfora e poi sparsa nei posti più “sentiti” e più belli.

Un plauso va sicuramente alla coppia Bloom/Dunst che interpreta questo film in modo impeccabile rimandandoci vitalità, freschezza e una grande, grandissima voglia di vivere e di ricominciare. Il tutto al ritmo di una colonna sonora a dir poco eccezionale. “Elizabethtown” vale davvero la pena di essere visto e ascoltato. Fatelo, se non l’avete ancora fatto.

Luisa Scarlata