La recensione del film.
All’inizio del 1945, sul finire della guerra, sei marines vennero fotografati mentre issavano una bandiera americana in cima a una collina dell’isola di Iwo Jima, territorio di battaglie cruentissime. Quella fotografia divenne un vero e proprio simbolo di conquista e di supremazia del popolo americano. Dei sei protagonisti della foto, tre morirono poco dopo, gli altri tre – Ira Hayes (indiano), René Gagnon e Jhon Doc Bradley – furono osannati dalla nazione e dai media in quanto eroi di guerra.
Clint Eastwood ci racconta questa vicenda e i suoi retroscena in “Flags Of Our Fathers”, film epico e (fin troppo) corposo. Ciò che accadde è che la bandiera venne realmente issata con fatica e tra gli applausi dai soldati ma un politico chiese di averla per usarla come propaganda e dunque la fece sostituire. Fu così che venne issata una nuova “falsa” bandiera di fronte a un fotografo pronto a immortalare l’evento.
I tre superstiti che apparvero in quella fotografia furono dunque rimandati a casa per essere ricevuti dal presidente Truman e festeggiati per giorni e giorni dall’intera nazione. I tre soldati non ne furono però affatto felici e anzi, chi più chi meno, subirono quel clamore con il peso di conoscere una verità che a nessuno sarebbe importato di sapere e con la vergogna di aver abbandonato i propri compagni a combattere su quelle colline al posto loro. In “Flags Of Our Fathers” Eastwood sottolinea lo strapotere che i media avevano già in quegli anni e ci fa riflettere su come spesso non è la verità che cerchiamo, ma piuttosto lo spettacolo.
Davanti alle scene imbarazzanti e umilianti cui i tre marines devono sottostare per far felice il “pubblico” di cittadini osannanti (memorabile la scena dei soldati che simulano l’azione di issare la bandiera su una collina di cartapesta o il dolce bianco che li raffigura dove il cameriere versa una colata di mirtilli rosso sangue) ci sentiamo a disagio anche noi spettatori che qualche minuto prima avevamo assistito alle crudeli scene di guerra. Se non fosse per un po’ di confusione tra i personaggi e per qualche somiglianza di troppo con il soldato Ryan di Spielberg, si potrebbe parlare di capolavoro. Di certo, se amate il genere, si tratta davvero di un ottimo film.
Titolo: Flags of our fathers.
Nazione: USA.
Genere: Drammatico, Guerra.
Durata: 130 min.
Regia: Clint Eastwood.
Interpreti: Ryan Phillippe, Adam Beach, Jesse Bradford, Jamie Bell, Paul Walker.
Uscita: 10 Novembre 2006.
Sito Ufficiale: Flags of our fathers.