Recensione del film.
Che belle le facce vere della vita vera. Chi ha paragonato Clubland (perché è questo il titolo originale del film, altro che “il matrimonio è un affare di famiglia”) a “Little Miss Sunshine” ci ha visto bene. E non solo perché il giallo imperante delle locandine è lo stesso, ma per quell’inconfondibile sapore divertente e un po’ amaro che solo certe storie portano con sé.
Come quella di Jean Dwight, una donna volitiva che ha un passato di successo come stand up comedian al quale è costretta a rinunciare dopo il matrimonio con un cantante (straordinario carattere interpretato da Frankie J. Holden) e due figli, uno dei quali portatore di handicap. Jean ha divorziato e lavora ora come cuoca, esibendosi di tanto in tanto in localini di serie B. E così ha finito per attaccarsi eccessivamente ai due figli adolescenti i quali giunti ad un’età in cui la ricerca dell’amore (e del sesso) diventa un bisogno imprescindibile, la “tradiscono” con le rispettive fidanzate.
O almeno questa è la percezione di Jean che la porterà ad esplodere fino ad avere comportamenti discutibili dei quali lei stessa si renderà conto solo alla fine del film. Questa è la storia di Clubland, ma la grandezza di Cherie Nowlan sta nel come ce la racconta e attraverso chi. La scelta di Brenda Blethyn nel ruolo di Jean non poteva essere più azzeccata a partire dalla sua fisicità che ce la rende vera e soprattutto vicina fin dal primo istante, anche quando diventa insopportabile. Ci mettiamo nei suoi panni, ci immaginiamo in lei o trasponiamo la sua vita alla nostra (quante delle cose che attraversa Jean abbiamo attraversato anche noi?) e dunque la capiamo.
E la perdoniamo come fanno sempre i suoi figli. E che dire appunto di loro: di Mark (Richard Wilson), il figlio/fratello handicappato ma partecipe con tutte le sue forze alle vicende dei suoi familiari e di Tim (Khan Chittenden), diviso tra l’amore per mamma Jean e quello dirompente per Jill (Emma Booth), la ragazza che ha la fortuna di incontrare durante uno dei suoi traslochi di lavoro. Clubland, sceneggiato con intelligente e brillante profondità e ironia, ci spinge a simpatizzare e a patteggiare con tutti i personaggi contemporaneamente alla faccia della vicenda che spesso invece li mette in contrapposizione tra loro. Perché la vita è così, se riusciamo a vederla da spettatori: tutti abbiamo ragione e tutti abbiamo torto perché, semplicemente, ognuno ha le sue ragioni. Così, quando il film è finito e scorrono i titoli di coda ci sembra per un momento di capire di più l’altro, di capire di più gli altri. E anche se dura un attimo, ringraziamo questo film per averci fatto sentire migliori. Fosse solo fino all’inesorabile THE END.
Luisa Scarlata
Titolo: Il matrimonio è un affare di famiglia
Nazione: Australia
Genere: Commedia
Durata: 105 min
Regia: Cherie Nowlan
Interpreti: Brenda Blethyn, Khan Chittenden, Emma Booth
Uscita: 18 Aprile 2008
Sito: Il matrimonio è un affare di famiglia