Lasciami entrare.

Se quello dei vampiri sembra essere un argomento che non stanca mai, ecco un piccolo grande film svedese sul tema – Lasciami entrare – che fa molto parlare di sé conquistando, oltre a numerosi riconoscimenti, sia il pubblico che tanti celebri registi, da J.J. Abrams a Danny Boyle.

Tratto dall’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist e ambientato in un paesino vicino Stoccolma nel 1982, “Lasciami entrare” racconta la vicenda di due dodicenni: Oskar, introverso e vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola ed Eli, sua vicina di casa e soprattutto “vampira” rimasta all’età di 12 anni da molto tempo. Tra i due nasce subito una grande complicità che sfocia poi in un amore forte e tenero in grado di vincere ogni barriera. Se Oskar è infatti naturalmente disposto ad accettare la diversità di Eli quasi come non ci facesse nemmeno caso, Eli dal canto suo è pronta a combattere e ad uccidere per difendere il suo più debole e pavido fidanzatino umano…

Lasciami entrare è un film che se da una parte tratta il tema dei vampiri secondo le regole e la mitologia (a parte qualche piccola eccezione), dall’altra non risulta affatto banale o scontato. Certamente non ha nulla a che vedere con lo scintillio hollywoodiano (né con nessuna delle sue innumerevoli furbizie) ma ha la capacità con una regia essenziale e uno stile asciutto, lento e silenzioso (caratteristica molto svedese, come spiega il regista Tomas Alfredson) di colpire lo spettatore. Spettatore che, se da un lato viene letteralmente raggelato dalla storia (e dagli ambienti in cui essa si svolge), dall’altro viene scaldato e intenerito da questa storia d’amicizia e d’amore a dir poco fuori dal comune.

Eli e Oskar non sono bellissimi né patinati, hanno facce vere e un’età in cui è difficile immedesimarsi direttamente ma nonostante questo arrivano a noi. Forse non ci succhieranno il sangue, ma a rubarci un pezzettino d’anima sono capacissimi.

Luisa Scarlata