Little Miss Sunshine.

Una famiglia a dir poco sgangherata quella di “Little Miss Sunshine”. Sheryl (Toni Collette), moglie e madre alle prese con un day by day alquanto caotico; Richard (Greg Kinnear), suo marito, ossessionato dal successo; Dwayne (Paul Dano), figlio maggiore che semplicemente si rifiuta di parlare e scrive su un foglietto di carta le (poche) cose che deve dire; e poi il nonno tossicodipendente (Alan Arkin), lo zio suicida (Steve Carell) e infine Olive (Abigail Breslin), piccola reginetta di bellezza che sogna di vincere il più famoso concorso di beauty della California.

E proprio intorno alla piccola e deliziosa Olive si svolge l’intera vicenda di “Little Miss Sunshine”, un film che non dimenticherete facilmente. La famiglia Hoover al completo, infatti, si muoverà su uno scassato pulmino giallo per raggiungere la meta più ambita dalla piccola di casa: il concorso “Little Miss Sunshine”, appunto, per cui è stata selezionata e che lei non può assolutamente perdere.

Se già questo piccolo riassunto vi ha fatto sorridere, tenetevi pronti a ben altro. Che con esattezza vuol dire dialoghi da Oscar, facce perfette, personaggi indimenticabili e recitazioni da standing ovation.

Come se non bastasse, un finale straordinario, che da solo vale la visione di tutto il film. Non a caso “Little Miss Sunshine” è vincitore del Sydney Film Festival 2006 e ha fatto incetta di premi tra cui Oscar al miglior attore non protagonista (Alan Arkin), Oscar alla migliore sceneggiatura originale, BAFTA alla migliore sceneggiatura originale, BAFTA al miglior attore non protagonista (Alan Arkin), Independent Spirit Awards 2007 per miglior film, miglior regista, miglior attore non protagonista (Alan Arkin), miglior sceneggiatura d’esordio. A proposito, per due registi esordienti (i coniugi Jonathan Dayton e Valerie Faris), alla faccia, un risultato così.

Luisa Scarlata