Man on wire.

Recensione del film.

“Man on wire”, Oscar per il documentario nel 2009, è il film che James Marsh ha dedicato alle incredibili imprese del funambolo francese Philippe Petit.

In “Man on wire”, attraverso interviste ai protagonisti e ricostruzioni sparse nel tempo, si ripercorrono le gesta più celebri di Philippe Petit, autodidatta del funambolismo e creativo a tutto tondo che nell’estate del 1974, insieme ai suoi “amici/complici” portò a termine la sua azione più prodigiosa e spettacolare: camminare per più di un’ora su un cavo d’acciaio steso tra i due grattacieli più alti del mondo, ovvero quelle Torri Gemelle di New York che oggi tristemente non ci sono più.

“Man on wire” è un docu-film che lascia davvero a bocca aperta chi lo guarda. Con tutto il rispetto per l’ottimo lavoro di Marsh, il merito è interamente di Philippe Petit. Un uomo davvero stupefacente, una specie di extra terrestre capace di mettere i suoi sogni e le sue visioni al di sopra di ogni rischio e pericolo. Oltre infatti alla incredibile ricostruzione dell’impresa delle Twin Towers, estremamente interessanti sono le dichiarazioni di Petit lungo l’intera durata del documentario, il suo candore – ad esempio – nell’affermare che non c’è nessuno scopo in quello che fa, se non quello di dare una sorta di tributo alla bellezza in se stessa.

“Man on wire” è un’esperienza che consigliamo a tutti i coloro a cui piace allargare i propri orizzonti mentali. Petit, poeta e spirito libero per eccellenza, insegna che nulla è impossibile se lo vogliamo davvero. Una frase facile solo a dirsi e che invece sarebbe bello e importante provare a mettere in pratica, almeno ogni tanto, ognuno come può.

Luisa Scarlata

Man on wire

8/10

Titolo: Man on wire
Nazione: Regno Unito
Genere: Documentario
Durata: 94 min
Regia: James Marsh
Interpreti: Ardis Campbell, Annie Allix, David Demato, Paul McGill
Uscita: 2008
Sito: Man on wire

Man on wire