Re della terra selvaggia.

“Re della terra selvaggia” è un pluripremiato film di genere drammatico diretto da Benh Zeitlin e interpretato dalla straordinaria, piccola esordiente Quvenzhané Wallis.

In “Re della terra selvaggia”, Hushpuppy è una bimba di sei anni che vive con il padre in una zona paludosa di un delta del Sud americano. Il posto è denominato dalla stessa comunità che lo abita “Bathtub” (la vasca) per la sua estrema pericolosità, causa uragani e inondazioni. Quando i ghiacciai si sciolgono, infatti, “la vasca” si riempie letteralmente d’acqua ed ai suoi abitanti non resta che imparare a sopravvivere, nonostante tutto…

“Re della terra selvaggia”, va detto, è una pellicola difficile. All’apparenza girato in maniera semplice e con un budget limitato, il film di Zeitlin è in realtà ricchissimo di significati, di paragoni, di insegnamenti e di numerose metafore che impegnano la mente di chi vede il film non soltanto durante la sua visione ma in special modo dopo, quando alcuni particolari tornano alla memoria svelandoci il loro intento.

Tanti e tutti di grande importanza morale i temi trattati in “Re della terra selvaggia” attraverso la straordinaria interpretazione della piccola Quvenzhané Wallis: si passa dal grande pericolo che nasce dal riscaldamento globale, al rapporto tra un padre e una figlia in condizioni estreme, al paragone tra la civiltà industrializzata e quella appunto “selvaggia” in cui la libertà è l’unico comandamento da rispettare per rispettarsi.

“Re della terra selvaggia” è un piccolo grande saggio sulla vita e sulle cose che contano davvero in essa, raccontato con gli occhi (e la voce) di una piccola grande saggia addestrata a sopravvivere nella “vasca” con tutto il coraggio e la dignità che un essere umano (persino tanto piccolo) possa portare in sé.

Unico, piccolo, appunto: per noi, il taglio da quasi documentario arreca al film, qua e là, dispersioni di “calore”. Tradotto, il pensiero è tutto preso ma onestamente pensavamo di emozionarci ancora di più.

Il trailer: una sincera anteprima.

By Luisa Scarlata