Soul Surfer.

“Soul Surfer” è un film drammatico diretto da Sean McNamara e basato sulla vera storia di Bethany Hamilton, giovanissima campionessa di surf che nel 2003 – a soli 13 anni – perse un braccio per l’attacco di uno squalo.

In “Soul Surfer” Bethany è una ragazza cresciuta fin da piccolissima fra le onde dell’oceano. Come i suoi genitori diventa molto presto un’appassionata di surf e appena adolescente è già una campionessa di questo sport. Durante un’uscita in mare, mentre si rilassa sulla sua tavola con le braccia immerse nell’acqua, Bethany viene attaccata da uno squalo che le strappa via per intero il braccio sinistro. La giovanissima Bethany si salva per miracolo ma, soprattutto, non si arrende: consapevole che la sua vita è il surf decide di non abbandonare questo sport, piuttosto di imparare a farlo – sempre aiutata e supportata da tutta la sua famiglia – anche con un braccio solo. Sarà durissima ma ci riuscirà eccome…

“Soul Surfer” forse non è un capolavoro del cinema però è uno di quei film che fanno davvero bene alla testa, al corpo e al cuore. I suoi effetti benefici, tra l’altro, sarebbero presenti anche se si trattasse di una storia di fantasia, ma il fatto che Bethany Hamilton esista davvero (a proposito, questo è il suo sito per chi ha voglia di visitarlo: https://bethanyhamilton.com/) rende la pellicola di McNamara davvero efficace. “Soul Surfer” – per quasi due ore almeno – ci aiuta infatti a guardare le cose e la vita da un’altra prospettiva dandoci la prova provata che non sempre le esperienze peggiori peggiorano la nostra vita.

Una pellicola per adolescenti? Magari. In mezzo a un mare di filmetti per giovani inutili, ottusi e volgari “Soul Surfer” è piuttosto un film ben fatto, ben recitato e soprattutto un bel bagno di messaggi tutti positivi e veri, dato che – è il caso di dirlo – dimostrati in toto sulla propria pelle.

Il trailer: assolutamente onesto.

Luisa Scarlata