Recensione del film.
“Tropa de elite” è un film violento, che racconta di un Paese e di una città che fanno della violenza l’unico strumento per vivere. O per sopravvivere. Sì perché a Rio de Janeiro comunque ti muovi sei dalla parte sbagliata: trafficanti, poliziotti corrotti, corpi speciali addestrati a uccidere senza pietà per non farsi uccidere.
Di questo racconta il capitano Nascimento in “Tropa de elite”. Di come a Rio de Janeiro la polizia sia più corrotta dei suoi stessi abitanti, di come sia necessaria l’esistenza del BOPE, esercito di squadre speciali nate con un addestramento ai limiti della sopportazione per poter sopportare poi tutta la violenza di cui devono essere capaci. Ed è proprio su questo “devono” che il film di José Padilha (vincitore dell’Orso d’Oro al 58° Festival di Berlino) scatena la polemica: è giusto reagire con violenza alla violenza? Uccidere una spia, un trafficante, un assassino, non è esso stesso un assassinio?
“Tropa de elite” sembra dirci che non vi è altra scelta. Lo spettatore stesso non sa da che parte stare, per chi “tifare”. Persino i “piccoli” borghesi delle ONG finiscono col farci orrore con le loro ristrettezze mentali e l’incapacità di guardare davvero oltre.
Il regista di “Tropa de elite” si sofferma sulla descrizione del male con suggestioni palesemente fasciste. Macchina da presa a mano, montaggio serrato, Padilha ci porta dentro la guerrilla urbana rimettendo ogni volta a noi la scelta attraverso quella del soldato di turno. Fare parte o no del BOPE? A Rio de Janeiro, però, la scelta non rientra fra le possibilità.
Luisa Scarlata
Titolo: Tropa de elite
Nazione: Brasile
Genere: Azione, drammatico
Durata: 115 min
Regia: José Padilha
Interpreti: Wagner Moura, Caio Junqueira, André Ramiro
Uscita: 6 Giugno 2008
Sito: Tropa de elite