The Americans.

“The Americans” è una serie tv di genere dramma/thriller/spionaggio ideata da Joe Weisberg e trasmessa per la prima volta sul canale americano FX il 30 gennaio del 2013.

In “The Americans” siamo negli anni ’80. Phillip ed Elizabeth Jennings, all’apparenza una normale coppia sposata con due figli adolescenti, sono in realtà due agenti segreti del KGB che vivono ed operano sotto copertura negli Stati Uniti. Nati, cresciuti e addestrati nell’Unione Sovietica, si spacciano dunque per una coppia qualunque di americani medi. Il loro matrimonio però, che nasce come una farsa, finisce per trasformarsi via via in qualcosa di autentico. Per questo motivo, il loro lavoro – messo sempre più a dura prova dagli sviluppi della guerra fredda – si fa ancora più complicato. Come se non bastasse, i figli di Phillip ed Elizabeth, totalmente all’oscuro della vera identità dei genitori, iniziano a crescere come due perfetti americani, vicini cioé ai tanto odiati valori del capitalismo…

“The Americans” attrae immediatamente per la sua trama decisamente originale, basata tutta sul “doppio”. Il doppio gioco che fanno i due protagonisti, in primis, ma poi il doppio risvolto della loro coppia – prima falsa, poi via via, sempre più vera – e forse più di tutti la dualità continua dei loro sentimenti, verso se stessi, verso il coniuge, verso l’Unione Sovietica da una parte e gli Usa dall’altra, verso ciò che fanno e quello che fanno finta di essere.

La continua suspance e l’aspetto thrilling di questa serie tv fanno il resto, ovvero portano a casa la pagnotta conquistando il pubblico di “The Americans”. Un pubblico che però – va detto – ogni tanto può restare confuso o far fatica a seguire una trama a tratti eccessivamente complicata. Il motivo? L’ideatore della serie, Joe Weisberg, ha lavorato egli stesso tra il 1990 e il 1994 alle dipendenze della CIA e pertanto attinge dalle sue reali (ma per noi comuni mortali appunto un tantino ostiche) esperienze.

A parte questo piccolissimo appunto, la visione di “The Americans” – per noi – vale comunque assolutamente la pena. Ovviamente, per gli appassionati del genere.

Luisa Scarlata