Red Band Society.

A compiere il miracolo è stato lo scrittore, autore, regista e sceneggiatore barcellonese Albert Espinosa: sì perché che una fiction in catalano arrivi alle orecchie, agli occhi, poi al cuore e infine al portafogli di uno come Steven Spielberg non è cosa di tutti i giorni.

Parliamo di “Polseres Vermelles“, appunto, una serie tv creata da Espinosa e ispirata alla sua personale esperienza di bambino che ha trascorso moltissimo tempo della sua infanzia in un ospedale (a 13 anni Espinosa scoprì di avere un osteosarcoma a causa del quale subì l’amputazione di una gamba).

“Polseres Vermelles”, che è andato regolarmente in onda dal 2011 e con grandissimo successo sul canale spagnolo TV3, si è dunque magicamente trasformato nel 2014 nel remake americano intitolato “Red Band Society“.

“Red Band Society”, sviluppato da Margaret Nagle, ha dunque debuttato su Fox il 17 settembre del 2014, dando il via ad una prima stagione di 22 episodi in cui si narrano le vicende quotidiane di sei ragazzi (Jordi, Leo, Dash, Emma, Kara e il piccolo Charlie, voce narrante dal coma) i quali trascorrono sostanzialmente tutta la loro esistenza all’interno dell’Ocean Park Hospital di Los Angeles, in quanto accomunati dal fatto di avere gravi patologie.

Attenzione però: c’è tenerezza ma nessun pietismo in questa serie tv, perché, come ha raccontato Albert Espinosa, oggi quarantenne, la sua missione è stata sempre quella di far parlare di cancro con il sorriso, di mostrare l’energia positiva dei piccoli pazienti invece di proporre sempre storie con bambini tristi in chemioterapia.

“Ho scritto questa serie tv perché ho sempre creduto che l’immagine dei bambini con il cancro mostrata in tv fosse falsa e avevo promesso ai miei amici di cambiarla” – ha detto Espinosa.

Ed il suo intento è perfettamente riuscito, almeno nella versione originale. Già, perché quella americana, invece, troppo patinata e pertanto permeata da un mood che risulta poco autentico, si è rivelata episodio dopo episodio un vero e proprio flop.

Il risultato? Il serial americano si ferma alla prima stagione. Chi vuole però è liberissimo di recuperarlo in spagnolo o anche nella versione italiana. Noi glielo consigliamo.

By Luisa Scarlata